La Pasqua in un dolce paradisiaco

cuzzupa

Il termine cuzzupa deriva dal greco koutsoupon che significa “cerchio” proprio come la forma circolare che assume il dolce tipico calabrese.
La Cuzzupa è uno dei dolci pasquali più tradizionali della Calabria di origine orientale. Ciò che la rende speciale sono le usanze di cominciare a prepararla durante la Settimana Santa in modo che sia pronta per il Venerdì Santo o per il giorno di Pasqua e di inserire all’interno dell’impasto, come decorazione, delle uova intere con tutto il guscio: si dice portino fortuna. Queste due tradizioni conferiscono un particolare significato simbolico a questo dolce che, allo stesso tempo, richiama la fine del periodo di digiuno e ricorda la Resurrezione di Cristo, rappresentata dall’uovo. Alla sua preparazione sono, però, legate numerose usanze ,nella forma che viene data al dolce. In molte famiglie, ad esempio, la Cuzzupa assume la forma di iniziali di nomi, oppure di un pesce, di una gallina o di altri soggetti legati al tema della Pasqua, mentre, secondo una consuetudine ancora radicata in diverse parti della regione, in altre è la suocera a preparare il dolce per il proprio genero dandogli la forma, ad esempio, di un cuore.

Ricetta

Ingredienti: 1 chilogrammo di farina, 6 uova (di cui uno da lasciare intero), 500 grammi di zucchero, 200 millilitri di latte, 200 millilitri di olio extravergine di oliva, 2 bustine di lievito, la buccia grattugiata di un limone.
Lavorate in una ciotola le cinque uova con lo zucchero ed aggiungetevi la buccia di limone, il latte e l’olio. Setacciate, quindi, la farina con il lievito ed uniteli al composto. Impastate fino a che non si raggiunge una consistenza morbida ed omogenea. Modellate l’impasto della forma desiderata, conservandone un piccola parte. Inserite, quindi, l’uovo intero nel dolce incastonandolo nell’impasto e “sigillandolo” con due strisce incrociate di pasta ricavate da quella che avevate tenuto da parte. Infornate, quindi, la vostra Cuzzupa a 180° per circa mezz’ora o, comunque, sino a quando la superficie non risulti piacevolmente dorata.

E’ un dolce semplice, fatto con poco, e come ogni dolce è veramente buono. Inutile dire che ne esistono centinaia di varianti, che non sono divise solo geograficamente , ma anche “familiarmente”. Chi le fa’ con l’annaspro, chi con la cioccolata, chi semplici, Un mix paradisiaco.

GLORIA  CRUGLIANO

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